Saturday, November 28, 2009

Dittonghi

Cos'è un dittongo?

Letteralmente dittongo significa "con due suoni". Sia in spagnolo sia in italiano è un gruppo fonetico formato da una semiconsonante (o vocale debole, ovvero senza accento tonico: sono la "i" o la "u" senza accento tonico sia in spagnolo che in italiano) combinata con una vocale nella medesima sillaba in ordine qualsiasi (prima la semiconsonante e poi la vocale o viceversa), che sono unite, cioè sembrano suonare come una vocale unica e difatti sono pronunciate con un'unica emissione di voce.

La vocale porta l’accento della sillaba e si chiama sillabica (es. in italiano pie-de, "i" è la vocale debole e "e" è quella forte, ovvero accentata).

Ovviamente nel dittongo la vocale non può essere la stessa della semiconsonante, ossia non sono dittonghi i gruppi "ii" e "uu" ("ii" in italiano viene considerato uno iato dai grammatici ed è comunque abbastanza raro, come nel passato remoto del verbo "vestire", "io vestii").

Osservate che se la "i" o la "u" seguite/precedute da "a, e, o" sono accentate (basta anche solo l'accento tonico, ovvero quello della pronuncia, non è necessario che debba esserci l'accento grafico, quello obbligatorio nella scrittura) non si tratta di un dittongo ma bensì di uno iato.

Nella divisione in sillabe le due vocali del dittongo devono sempre far parte della medesima sillaba sia in spagnolo che in italiano, mentre gli iati si separano in sillabe differenti. Nel complesso tuttavia le regole di sillabazione dello spagnolo sono diverse da quelle dell'italiano:

dittonghi: ai-re (a-ria), es-pe-cie (spe-cie), hue-vo (uo-vo), au-to (au-to), gra-tui-to (gra-tui-to), cons-ti-tuir (co-sti-tui-re), ciu-dad (cit-tà)

iati: tí-o (zi-o), ma-es-tra (ma-e-stra), po-e-ta (po-e-ta)

Notate che, sia in italiano sia in spagnolo, la pronuncia delle semiconsonanti (dette anche semivocali) "i" e "u" è leggermente diverse da quella delle vocali "i" e "u" e nonostante questo sia in italiano che in spagnolo non si usano segni differenti per indicarli: confrontate la pronuncia della "u" in "uno", "uomo" e della "i" in "inno", "piove".

Per gli informatici come me una espressione regolare che descrive i quattordici possibili dittonghi dello spagnolo è:

(a|e|o)[iu]|i[aeou]|u[aeio]

questa genera e riconosce tutti i seguenti possibili dittonghi dello spagnolo (per semplicità senza le possibili varianti con l'accento grafico grafico su a, e, o):

ai au
ei eu
ia ie io iu
oi ou
ua ue ui uo

Che io sappia non ci sono vere e proprie parole italiane con il dittongo ou (eccetto casi di composizione di parole, ad es. capoufficio), mentre in spagnolo se ne trovano ma sono comunque poche, ad es. bou [bóu] (un tipo di pésca o di barca).

Qui trovate un sillabatore per la lingua spagnola.

1 comment:

Unknown said...

I dittonghi sono descritti con chiarezza a livello fonetico piu' che grammaticale e morfologico. Basta dare un'occhiata ai vari vocabolari della lingua italiana per rendersi conto che molto spesso ognuno da' verisoni sillabiche diverse dello stesso lemma e qundi forzatamente alcune sono errate. Mio e mai sono dittonghi ma lei troverà sempre mai monosillabo e mio bisillabo.

Iato è foneticamente qualunque combinazione di vocale atona + vocale accentata o semiaccentata. I dittonghi sono esattamente l'inverso o anche l'insieme di due vocali non accentate Per vocale non si intendono le semiconsonanti j e w, che graficamente sono scritte come le vocali i e u in parole tipo "ieri" e "uomo"; qui la j e la u agiscono "come" le lettere "n" e "d" in "neri" e "duomo" e quindi sono inseparabili dalla vocale che segue (pericò sembra che si comportino come dittonghi). Lo stesso dicasi di parole come piede fiume fiore eccetera in cui la i è esito nel primo caso di uan dittongazione della e breve di pedis e nei due casi seguenti di una vocalizzazione di l da flumen e floris. Per quanto riguarda la lingua italiana, a livello informatico la regola che espone funziona quasi sempre, ma non e', cosi' come e' scritta, in grado di rendere conto di dello iato in "paùra" contro il dittongo "làura" o di "Caìno" contro "daino" o "piòlo" contro "fiore"

Gian Paolo